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Morto Paolo Gabriele, l’uomo che con Vatileaks ha fatto tremare il Vaticano

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Paolo Gabriele si è spento al Gemelli di Roma, dove era in cura da tempo.

L’ex maggiordomo di Benedetto XVI, condannato dal Tribunale vaticano nel 2012 ma graziato da Ratzinger qualche mese dopo, poco prima di rassegnare le dimissioni, aveva 54 anni.

Imputato per furto aggravato è stato uno dei protagonisti della stagione dei veleni, il primo Vatileaks. L’aiutante di camera che fino a quel momento non aveva avuto nemmeno una macchia nella sua carriera, era stato arrestato con l’accusa di aver sottratto alcuni documenti dall’appartamento papale, fatti poi arrivare all’esterno.

Durante le perquisizioni, oltre ai documenti, erano stati trovati a casa di Paolo Gabriele anche un assegno di 100 mila euro intestato al Papa, una pepita d’oro e un’edizione dell’Eneide del 1581.

Dopo la grazia papale aveva trovato lavoro in una cooperativa collegata al Bambin Gesù, a San Paolo Fuori le Mura.

Da allora ha condotto una vita riservata, rifiutando interviste, film e libri su una vicenda, la stagione dei corvi, che il Vaticano non è mai arrivato ad approfondire fino in fondo, una vicenda mai arrivata ai “livelli superiori”.

L’uscita dal Vaticano e l’inizio di un altro lavoro non hanno però avuto un buon esito visto che, dalle poche notizie raccolte dall’Ansa, sarebbe stato confinato in una stanza senza svolgere tante mansioni. Ciò lo ha gettato in uno stato di prostrazione tale da indurre il suo medico a prescrivergli continui congedi per malattia.

In Vaticano invece è stata sempre sottolineata la generosità e la comprensione con cui è stato trattato il suo caso.

I magistrati lo hanno ritenuto responsabile di una divulgazione senza precedenti di documenti riservati in grado di gettare ampio discredito sull’immagine della Chiesa, che ha portato a galla le lotte di potere interne.

La notizia della sua morte è circolata in Vaticano questa mattina ma resterà per sempre il dubbio se Paolo Gabriele sia stato realmente un corvo o invece solo un semplice capro espiatorio.

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Attualità

Putin: “Possibile tregua in Ucraina per le prossime Olimpiadi”

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Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha confermato di aver parlato con Xi Jinping, l’omologo cinese, circa la possibilità di una tregua in Ucraina in concomitanza delle prossime Olimpiadi.
Anche se il presidente ucraino Voldymyr Zelensky si è mostrato alquanto scettico su questa evenienza.
Il presidente Xi Jinping ha detto che la Cina “sostiene la convocazione di una conferenza di pace internazionale riconosciuta da Russia e Ucraina al momento opportuno con pari partecipazione e discussione equa di tutte le opzioni”.

Russia e Cina s’impegneranno a rafforzare i legami militari, in base alla dichiarazione congiunta firmata a Pechino dai presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping.

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Attualità

Filippo Mosca: la Corte di Appello rumena conferma la condanna

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La Corte di Appello, in Romania, ha confermato la condanna a 8 anni e 3 mesi di reclusione nei confronti di Filippo Mosca e Luca Cammalleri.
I due giovani, originari di Caltanissetta, sono rinchiusi nel carcere di Porta Alba, a Costanza, in Romania, da oltre un anno, con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti.

Stessa condanna per una ragazza italiana la cui identità è ignota.

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Dopo 35 anni, torna in vita l’antenato di Google: si chiama ‘Archie’

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Con un’operazione tecnologica all’insegna della nostalgia, degli sviluppatori di The Serial Port hanno fatto tornare in vita quel che fu il primo storico motore di ricerca web ‘Archie’, in pratica l’antenato di Google.
Il sistema Archie fu sviluppato, nel 1989, alla McGill University School of Computer Science (Canada) da Alan Emtage, Bill Heelan e Peter Deutsch: è un sistema che permette di effettuare una ricerca di file su server FTP anonimi.
Con l’avvento di Yahoo e Google, però, finì nel dimenticatoio.

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